Domenica, 19 Gennaio 2025

Iskren Vesselinov Fronte patriottico

Il presidente del gruppo parlamentare Valeri Simeonov è un imprenditore, proprietario della televisione “Skat” di Burgas con una biografica politica nell’amministrazione comunale della città marittima come rappresentante di Ataka. Nel 2009 però lui rassegna le sue dimissioni da Ataka e lascia il partito di Volen Siderov. L’intervista che vi proponiamo è con Iskren Vesselinov, vicepresidente del gruppo parlamentare dall’altro partito della coalizione VMRO. Vesselino ha un esperienza nel Comune di Russe.

Iniziamo con una breve presentazione del Fronte patriottico. Che tipo di formazione è, di che orientamento, quando è nata?

La coalizione Fronte patriottico è composta da due partiti: il Fronte nazionale per la salvezza della Bulgaria(NFSB) e l’Organizzazione militare rivoluzionare macedone (VMRO), una formazione di lunga tradizione, nata come erede del partito storico che anelava alla liberazione dei territori abitati da bulgari nella regione Macedonia. Il partito odierno VMRO – BND (Movimento nazionale bulgaro) è registrato ancora nel 1999 ed è stato rappresentato nel parlamento due volte sotto forme diverse. Il NFSB è un partito piuttosto nuovo, registrato nel 2011. Ambedue le formazioni sono di ispirazione patriottica, si tratta di un nazionalismo illuminato che punta sui valori e sulla famiglia e vuole far rinascere lo spirito nazionale bulgaro, mentre in politica promuove gli interessi nazionali. Alle elezioni parlamentari il Fronte è stato appoggiato da altre 11 formazioni con interessi simili e oggi abbiamo 18 parlamentari. Siamo dunque il quinto gruppo parlamentare in ordine di grandezza.

Alle elezioni europee avete partecipato in modo diverso…

Sì, alle elezioni europee VMRO ha partecipato con “Bulgaria senza censura” e NFSB ha partecipato individualmente. (“Bulgaria senza censura” si è formato attorno al noto ex giornalista Nikolay Barekov. Il leader della formazione è diventato europarlamentare insieme all’on. Anghel Dzambazki di VMRO).

Quali sono le vostre priorità in questo parlamento?

Ci siamo impegnati a chiedere una piena revisione dell’energia e il congelamento dei prezzi dell’elettricità che sono in continuo aumento. Nell’ambito dell’istruzione vorremmo innalzare la coscienza bulgara e proponiamo l’introduzione dell’ora di patriottismo nelle scuole. Vogliamo rivolgere particolare attenzione alla cultura bulgara e prepariamo una legge per la lingua bulgara. Un’altra nostra priorità è la custodia dei boschi bulgari, il 4 marzo il parlamento ha adottato una moratoria sull’esportazione di legname e ha approvato delle misure per limitare il taglio illegale in Bulgaria. (A causa di differenze sostanziose nei prezzi, dalla Bulgaria viene esportata grande quantità di legname per la Grecia.)

E per quanto riguarda la legge per la lingua bulgara?

Lo scopo è di preservare la lingua dall’invasione dei vari forestierismi e di invitare i media ad essere più attenti e usare correttamente la lingua.

In che cosa consiste la vostra partecipazione al governo?

Noi abbiamo firmato la dichiarazione politica con le priorità per formare il nuove governo e ci siamo impegnati di appoggiare un programma determinato. In questo modo abbiamo dato fiducia al Consiglio dei ministri, mentre non partecipiamo al governo con nostri rappresentanti.

Cioè appoggiate i punti del programma, tutti o la maggior parte?

Quasi tutti, penso che di 84 punti non abbiamo approvato solo 4. Abbiamo differenze nella politica per le pensioni, siamo contrari alla liberalizzazione della cassa sanitaria e alla politica fiscale del governo perché vogliamo l’abolizione della tassa piatta e l’introduzione della tassazione fiscale progressiva.

A prima vista non ci sono molti punti in comune tra voi e GERB o il Blocco riformista, su che cosa si basa la vostra collaborazione?

Sì, abbiamo certe divergenze ma ci accomuna la volontà di risolvere i maggiori problemi in Bulgaria, elencati negli altri 80 punti della dichiarazione politica. Vi sono anche le nostre priorità: istruzione, energia, politica dei redditi.

In che cosa si contraddistinguono le vostre posizioni, all’inizio avete avuto dei problemi con la nomina di Orhan Ismailov dal Blocco riformista da viceministro della difesa e del governatore della regione della città di Sofia, Vesselin Penev.

Il problema è nato perché le candidature proposte erano dal Partito popolare “Libertà e dignità” di Korman Ismailov (parte del Blocco riformista) che secondo noi è filo - turco e non è buono per la Bulgaria.

Un altro punto fondamentale del vostro programma è la politica demografica, che proposte avete?

Il fatto che nel governo attuale ci sia un vicepremier responsabile della politica demografica è un successo per il Fronte patriottico. In Bulgaria la tendenza di natalità bassa e di mortalità alta è ormai stabile e questo ci mette ai primi posti nella classifica di diminuzione della popolazione in Europa.

Aggiungendo l’emigrazione, il quadro diventa ancora più preoccupante. Servono politiche urgenti per fermare l’emigrazione e far tornare chi ha lasciato il Paese. Ciò significa creare delle opportunità di lavoro e aumentare i redditi. Allo stesso tempo bisogna favorire la natalità nella classe media perché lì è il crollo maggiore. Noi abbiamo delle proposte legislative in merito che abbiamo già presentato nel parlamento. Anche lo sviluppo sproporzionato delle regioni contribuisce alla catastrofe demografica, in molte regioni la situazione è disastrosa, mancano investimenti e lo Stato non si cura di loro. Questo caccia via la popolazione che si dirige verso Sofia o le altre grandi città. A nostro avviso, serve una spartizione giusta e adeguata degli investimenti pubblici affinché le regioni si sviluppino ugualmente.

Le formazioni patriottiche avanzano in tutta l’Europa, lo vediamo anche in Italia con la Lega Nord, Lei come spiega questo fenomeno?

Le persone sono deluse dai partiti tradizionali di sinistra e destra e dalle loro ideologie, soprattutto dal socialismo ma anche dal liberalismo e tornano dagli ideali nazionali, vogliono difendere i loro interessi nazionali. I partiti patriottici sono più vicini alla popolazione, soprattutto oggi quando siamo minacciati dalla perdita d’identità che segue la cultura di massa.

Molti italiani, sia imprenditori che pensionati, sono interessati alla Bulgaria per il buono standard di vita e per i prezzi bassi. Lei come valuta questo?

La Bulgaria è un bellissimo Paese, con clima simile a quello italiano e questo interesse è giustificabile. Gli italiani sono più che benvenuti.

Gli italiani e gli stranieri, in genere chiedono più sicurezza, uno Stato più ordinato, dove non corri il rischio di rubarti la macchina o di scoprire che sei rimasto senza telefono fisso perché qualcuno ha tolto i cavi nel paese. Che cosa risponderebbe loro?

Questo sì che è un problema. Credo che in un certo senso il furto delle auto sia stato limitato e non superi la statistica negli altri Paesi Ue. Invece gli atti vandalici da parte di gruppi emarginati nella società sono un vero problema. I casi menzionati nella domanda sono il più delle volte opera loro. Di recente abbiamo avuto un incontro con il ministro della giustizia e ne parleremo anche con il procuratore della Repubblica e con il ministro degli interni per elaborare una strategia per la lotta alla microcriminalità. Questo non succede sul territorio di tutto il Paese ma in alcune regioni veramente ci sono dei problemi e lì la polizia deve avere un approccio speciale e maggiori poteri. Si tratta dei paesi piccoli, la Bulgaria Nord – Ovest, dove c’è una maggiore concentrazione di rom.

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