Come molte città della Bulgaria, è anch’essa fonte di meraviglie naturali e boschi secolari, nonché di immense catene montuose, tra cui primeggia la Stara Planina, che fa parte del Parco Nazionale dei Balcani centrali.
La Rosa damascena, o rosa di Damasco è il tesoro più grande della regione di Kazanlak.
Si tratta di un fiore di un fucsia bellissimo che venne importato secoli fa in Bulgaria e che oggi rappresenta uno dei simboli della nazione. Grazie al clima favorevole, questo fiore si è sviluppato progressivamente in questa zona tanto da diventare unico nel suo genere e da caratterizzare la cosiddetta Valle delle rose. Dalla rosa damascena si trae un olio essenziale, che contribuisce allo sviluppo economico dell’intera regione.Di questo fiore egregio è stato fatto anche un Museo, nel quale sono raccolte fotografie originali e documenti relativi alla coltivazione delle rose nell’età del risveglio bulgaro (diciottesimo-diciannovesimo secolo). NelMuseo delle rose sono presenti anche strumenti utilizzati per coltivare i giardini di rose, nonché le navi utilizzate per immagazzinare e trasportare olio e acqua di rosa.
A solo un chilometro dalla città di Kazanlak è possibile ammirare il Complesso Kulata Etnografico, dove ci si raduna durante l’anno per osservare le tradizioni locali e assaporare cibi e bevande a campione a base di rose.
Tra i maggiori eventi a cui i turisti assistono vi è il Festival delle Rose, occasione nella quale vengono sfoggiate le rose più belle del paese. Nato nel 1903, il Festival si è man mano consolidato a tradizione nel mese di giugno, periodo nel quale le rose fioriscono. Ogni anno a giugno vi è l’incoronazione della regina della rose e la raccolta e la distillazione delle stesse.
I visitatori possono sperimentare molto nella città di Kazanlak, dal riposo al relax, a godere delle bellezze naturali, sia in solitudine che in gruppo.
Anche la buona cucina fa da padrona, e molti alberghi della regione si divertono a servire pasti cucinati in casa e derivanti direttamente dai propri allevamenti e dalle proprie coltivazioni.
Fonte:bulgaria.it